ZANCHI ENRICA
Scanzorosciate, 18 marzo 2020
Lo annunciano con dolore i nipoti SIMONETTA, MONICA, MORIS e CRISTINA con le rispettive famiglie e parenti tutti.
Il Ricordo
Amici e Parenti
Seduta davanti alla finestra, in silenzio, e tra le mani l’Eco di Bergamo. Questo è il ricordo di te, zia Enrichetta, così tutti ti conoscevano. Un diminutivo che stava forse ad indicare la fragilità di una donna che non aveva goduto della salute. Leggevi il giornale per mostrarti occupata nonostante sapessi che la nonna non ti avrebbe mai impegnata alla minima fatica: eri la figlia da proteggere e da accudire. Questo è stato l’insegnamento impartito ai tuoi due fratelli e alla sorella, e da loro tramandato a noi 4 nipoti. Ci è stato insegnato con l’esempio amoroso e costante che di te ci saremmo occupati nel caso il destino ti avesse concesso lunga vita. Siamo stati messi alla prova, infatti noi nipoti abbiamo percorso accanto a te gli ultimi anni. Il silenzio ti ha sempre accompagnata. Hai accolto la notizia della morte dei tuoi fratelli nel corso degli anni e hai superato il dolore in silenzio, mai rassegnata, bensì tranquilla e fiduciosa. Il nostro tempo rifiuta il silenzio perché assenza e infelicità, tu invece hai fatto del silenzio l’antidoto al cattivo umore e allo stress accogliendo la serenità, l’amore per te stessa e per gli affetti rimasti. Il tuo silenzio era fatto di parole essenziali, mai un giudizio o un lamento. Ti sei aperta a nuove relazioni alla RSA Piccinelli dove ti hanno apprezzata e curata con dedizione e professionalità. Non pretendevi la nostra presenza, hai accolto ciò che ti veniva dato, consapevole delle fatiche familiari e lavorative in cui siamo immersi, certa che ci saremmo stati. Seppur nell’ultima settimana abbiamo vissuto in un mondo nuovo, contrassegnato dal silenzio e dalla lontananza , non hai perso il sorriso , espressione della calma interiore e della capacità di lasciar passare le situazioni difficili, e così abbiamo continuato a sentirci vicini. Ci hai lasciati travolta da un dramma planetario che ci auguriamo generi donne e uomini nuovi, capaci di guardarsi dentro e desiderosi di vita.