SOZZI LUCIANO
Gandellino, 9 aprile 2020
Ne danno il triste annuncio la moglie FLORA FIORINA, i figli ARMANDO e FRANCESCO e familiari.
Da L'Eco di Bergamo
L’alta Valle Seriana piange ancora una volta la scomparsa di un ex amministratore: è morto ieri a 72 anni Luciano Sozzi, sindaco di Castione della Presolana dal 1985 al 1992. Sozzi era ricoverato da qualche giorno per covid-19 al l’Istituto Auxologico di Milano dove è mancato ieri mattina. Era nato a Castione della Presolana nel novembre del 1947, ed era sposato con la dottoressa Flora Fiorina, prima cittadina del comune di Gandellino e un tempo medico condotto nel comune ai piedi della Presolana. Sozzi aveva due figli Armando e Francesco e tre nipoti e viveva con la moglie tra Castione e Gandellino. «Ho molti ricordi di Luciano, sia come sindaco che come amico. – ha scritto ieri su facebook Angelo Migliorati, primo cittadino di Castione annunciando alla cittadinanza la scomparsa dell’ex sindaco -. Luciano ha sempre avuto passione per la politica e per l’amministrazione pubblica. Sin da ragazzo si era impegnato nella vita pubblica come Consigliere comunale, assessore e vicesindaco. Era poi diventato sindaco in anni di accesa ma corretta dialettica politica. Lo ha sempre contraddistinto una grande capacità di sdrammatizzare i momenti difficili, di dialogare con le persone, di analizzare con capacità e lungimiranza le situazioni, di essere sempre un galantuomo. Lo voglio ricordare così, col suo sorriso, con la battuta pronta e con l’ottimismo che sapeva trasmettere. Ci mancherà. Un grande abbraccio da tutti noi a Flora e ai figli Armando e Francesco. Che la terra ti sia lieve Luciano». Sozzi era ragioniere e aveva iniziato a lavorare al Credito Bergamasco per poi diventare promotore finanziario. «Era una persona molto eclettica, dai mille interessi – lo ricorda il nipote Marcello Fiorina - sempre attivo ed in movimento, anche dal punto di vista lavorativo». Sozzi aveva anche avviato una piccola impresa nel settore manifatturiero e un’agenzia di viaggi a Brescia. «Era impegnato anche socialmente, ha sempre amato la politica, quella del fare, molto vicina al territorio e ai suoi bisogni concreti – aggiunge il nipote. In pensione aveva supportato l’attività politica della moglie, ex consigliere provinciale e ora sindaco di Gandellino al secondo mandato. «La sua esperienza ed il forte senso critico lo spingevano spesso a confrontarsi, soprattutto in famiglia, con dibattiti a volte accesi ma dal prezioso valore costruttivo. – ricorda il nipote – è sempre stato disponibile con tutti e attento nell’aiutare chi aveva bisogno».
Da L'Eco di Bergamo
Amici e Parenti
Ciao zio Luciano,
Sono Francesca. Ti scrivo dal cuore con parole condivise da tutte le persone della nostra famiglia e che ti hanno conosciuto.
Te ne sei andato zio dalla Terra, forse per abitarne una ancora più bella. Forse perché così avrai più forze per sgridarci, educarci, proteggerci, crescerci. Forse hai deciso di andartene perchè qua, su questa Terra, il virus ti aveva tolto la capacità di respirare e come avresti potuto fare ad essere attivo come lo sei sempre stato senza respiro? Allora hai deciso di trasformarti nel rispiro di tutti. È difficile, zio, da accettare, capire, forse sarà più semplice quando potremo tornare ad abbracciarci tutti.
Sono cresciuta con te, con la tua allegria e severità. Mi hai trasmesso, sin da piccola, l’amore per la natura, per lo stare all’aria aperta. Con te ho raccolto frutti di bosco, funghi, verdura fresca. Ho persino assaggiato le lumache. Mi ricordo di quando arrivavi con un cestino e io cercavo di immaginare cosa potessi aver portato a casa, a Gandellino, di nuovo. Forse fragoline? Oppure uova fresche? Sai che l’amore che nutro per la natura credo venga anche da queste piccole cose. E il mio sogno ora è quello di poter, con i miei studi nelle biotecnologie, tirar fuori il meglio proprio da quella natura.
Quante camminate fatte insieme. Passeggiate per rifugi della Presolana, per raggiungere San Carlo, non lontano da Gandellino, mete che si concludevano sempre con un buon panino al salame e formaggella, o per andare nella fiabesca “Cornela”. Fiabesca si, perché quando si è piccoli basta un adulto che sappia raccontare la realtà per rendere belle e magiche anche le cose più semplici e genuine. E tu questo lo sapevi fare davvero bene. Nella semplicità, tutto acquisiva un sapore speciale.
Nella semplicità, ma con senso del dovere, hai ricoperto ruoli importanti, nel lavoro e nella vita politica. Anche nella gestione della casa hai sempre condiviso le tue doti da tuttofare.
Ricordo anche di quando venivamo a trovart
Non hanno poteri magici, possono fare tutto il possibile per salvare le vite, al limite delle conoscenze.
I sensi di colpa sono solo un peso, meglio riempirsi di ricordi e della forza e superattività che ci hai lasciato in eredità.
Ne faremo buon uso. Tua moglie in primis, i tuoi figli, i tuoi nipoti e io, solo rappresentante della tua grande famiglia bergamasca.
Fa’ buon viaggio zio, riposa in pace.
So che tu non vorresti le nostre lacrime, ci vuoi forti.
Noi, da qua, vedremo di sconfiggerlo questo virus, promesso.
Francesca Vinciguerra
Sono Basilio il figlio della Eloisa, non conoscevo Luciano. Ne ho avuto l'opportunità il 30 dicembre scorso. Sono stato invitato da mio zio Amerio, Nora e Guido a casa loro per una cena fatta con i cugini Fiorina. In questa cena c'era anche Flora e Luciano. Io ero seduto proprio vicino a Luciano e fino ad allora non sapevo chi era. Abbiamo parlato tutta sera delle attività che aveva svolto come sindaco a Castione della Presolana e ho scoperto che aveva avuto anche un agenzia di viaggi in zona Brescia. Io avendo lavorato in un'agenzia di viaggi ci siamo confrontati. Ho davvero trascorso una serata molto piacevole e Luciano ha dimostrato di essere una persona molto cordiale è aperta a nuove conoscenze. Vorrei condividere una battuta che ci ha fatto veramente ridere. Voi sapete che quando si va in pensione si trascorre più insieme con il proprio coniuge. Quindi possono esserci delle piccole discussioni ma discussioni alla fine piacevoli. Mentre stavamo parlando e chiedendo a Flora da quanto tempo era sposata con Luciano mi dice che lo conosce da quando erano bambini perché avevano frequentato le scuole insieme. Ma ad un certo punto, facendo una battuta che io non avevo compreso, dice che il suo secondo marito era leggermente diverso dal primo. A questo punto io seriamente chiedo? “Ma quindi Flora questo è il secondo marito? Vuol dire che si è sposata una seconda volta?” Sia Flora che Luciano si sono messi a a ridere. A quel punto ho capito che non era il secondo marito ma è sempre stato suo marito fin dalla giovane età. Di tutto questo abbiamo fatto una bella risata. Quindi Luciano era anche una persona allegra e molto gioviale. Sono veramente contento di averlo conosciuto e mi dispiace molto che ora manchi. Ma sono convinto che lo rivedrò presto come dice questo passo biblico in Atti al capitolo 24 versetto 15 parole dell'apostolo Paolo: “Inoltre ho in Dio la speranza, che anche questi uomini hanno, che ci sarà una risurrezione sia dei giusti che degli ingiusti.”
si cresce e si cambiano insieme tutti i punti di vista. Questo è ciò che permette di stare insieme tanti anni. È il segreto della coppia che evolve e matura negli anni
Scrivere un pensiero che parla di un amico morto a causa della pandemia Covid-19 non è semplice, perché come la pandemia stessa, risulta a tratti incomprensibile.
Ho conosciuto Luciano cinque anni fa quando, in occasione della beatificazione di padre Alessandro Dordi, abbiamo condiviso il viaggio in Perù. Da subito l’intesa ha accompagnato l’amicizia che, nonostante la morte, sento ancora forte anche perché condivisa con la moglie Fiorella, compagna anche lei del viaggio e di tanti altri progetti.
Il mio ricordo per Luciano vuole essere il ricordo bello di un tratto ancor più bello di cammino percorso insieme.
Grazie per la tua compagnia e per l’amicizia.
Lodovica
L’amicizia che mi legava a Sozzi Luciano, scomparso il 9 aprile scorso a causa della pandemia, mi spinge a scrivere queste poche righe che vogliono esprimere un vivo apprezzamento della sua persona.
Luciano era molto conosciuto e particolarmente stimato per il suo carattere, per le sue qualità umane e per il suo impegno politico e sociale, per la sua capacità di dialogo e di mediazione anche nelle situazioni difficili.
Ricordo quando l’ho conosciuto in occasione delle sue nozze con la cugina Fiorella; un giorno di festa familiare, in cui subito si sono notate le sue particolarità e la sua gentilezza.
Il legame che mi unisce a Fiorella, mi ha consentito di apprezzare e poi rinsaldare un forte rapporto con Luciano, oltre che di parentela, anche di profonda stima ed amicizia.
Riservava le sue migliori energie al lavoro e alla famiglia, dedicandosi con scrupolo, onestà e serietà, sempre capace di attenzione verso tutti.
Ho avuto la fortuna di condividere con loro giornate indimenticabili nelle più svariate occasioni; numerose sono state le cene in loro serena compagnia, ad Ardesio, a Villa di Serio e a Gandellino. Luciano aveva la battuta pronta, con un umorismo e ottimismo che sapeva trasmettere ai presenti, senza mai saltare oltre le righe.
Corre così il pensiero alle ultime occasioni familiari condivise: la gita in Friuli per deporre una targa in memoria dello zio Attilio e l’escursione al Neèl, nella quale abbiamo potuto ammirare la maestosità dei luoghi, lasciandoci riempire gli occhi dalla natura.
Le sue doti gli permettevano anche di onorare la sua comunità. Il suo interesse è stato principalmente rivolto al Comune di Castione della Presolana, prima come consigliere comunale, poi assessore e sindaco.
Passione per il bene comune mai disattesa. In vari momenti d’incontro si discuteva di politica o di problemi più ampi rispetto alla nostra valle. Avevamo una comune visione della vita pubblica legata ai valori dello spirito cattolico popolare,
Era bello discutere con lui, capace di non arrabbiarsi e di dare sempre opinioni rasserenanti, disponibile e attento verso tutti.
Con la sua capacita di dialogo e di lungimiranza, condita dal sorriso accattivante, esprimeva tutta la serenità e il piacere di stare con la persona che aveva davanti.
Non più impegnato nella vita amministrativa, non mancava nelle varie occasioni solenni delle nostre comunità. Basti ricordare l’impegno per la commemorazione dell’anniversario della tragica morte del sergente maggiore Dordi, sia a Gandellino, che nel luogo dell’attentato terroristico a Cima Vallona; la disponibilità a partecipare in Friuli alla solenne cerimonia di consegna delle medaglie ricordo dei Caduti della Prima Guerra Mondiale e la partecipazione alla celebrazione locale di consegna ai parenti dei Caduti a Gandellino.
Ha inoltre aderito al viaggio a Cracovia per l’incontro con le autorità ed i parenti dei Beati polacchi, martirizzati in Perù con il concittadino don Sandro Dordi, anche lui beato. Non poteva mancare ad una testimonianza di solidarietà internazionale e di fede.
Nell’ottobre scorso ha partecipato alla gita a Porto Viro per visitare i primi luoghi dell’impegno sacerdotale del Beato Dordi, dove oltre alle occasioni di cultura, si sono vissute manifestazioni di fede con quelle comunità polesane.
Ha lasciato un segno anche nella cultura, diventando socio dell’Associazione per le Ricerche e le Divulgazioni Etnografiche e Storiche.
Così si accavallano i sensi di stima e di rimpianto per la sua improvvisa perdita, condivisi nei messaggi di tutti quelli che lo conoscevano.
Ci mancherà, ma ha lasciato un segno in tutti noi, che renderà sempre vivo e sorridente il suo Ricordo
"Luciano, Luciano..." la risposta non è la sua voce ,ma il suo sorriso. La risposta è il suo sorriso ,che subito ti mette nella condizione di sentirti a tuo agio . Sei uno dei suoi , fai parte della sua famiglia.
Parlare di Luciano per me vuol dire parlare di uno spaccato della mia vita .
Sono arrivato a Gandellino come parroco per il Natale del 1972 . E' stata la prima esperienza in una parrocchia che subito mi si è presentata come una grande famiglia.
Il primo matrimonio celebrato sono state le sue nozze con Fiorella il giorno 16 agosto 1973 , il giorno dopo la grande festa mariana di questa comunità. Abbiamo vissuto gli anni difficili legati al dramma della droga ,che ha visto Fiorella battersi in prima fila per cercare di arginare questa strada chiusa alla vita. Tu le sei stato al suo fianco. Anche questa "battaglia" ci ha maggiormente uniti e questo ha rinsaldato la nostra amicizia.
Mi colpiva la tua capacità di leggere sempre la realtà nella sua veste positiva.
Alcune volte dissentivo , ma la risposta era il tuo sorriso.
Ammiravo la tua capacità di vivere la tua famiglia e quella nella quale eri entrato sposando Fiorella. Ho seguito i primi anni di crescita dei tuoi figli. Ricordo con gioia il matrimonio del tuo Armando nel Duomo di Bergamo .Mi volesti come celebrante. Non eri un tifoso della politica con la lettera maiuscola. Però ti eri messo a servizio della tua comunità nativa come sindaco ,un modo più vicino ai problemi reali.
Nella nuova grande famiglia la politica era argomento quotidiano ; ascoltavi e poi continuavi ad essere te stesso : uomo dal volto sorridente e sempre ottimista. Ho lasciato Gandellino per Gromo . Niente si è interrotto . Qui vorrei aprire un capitolo che ancor più mi ha aiutato a capire lo spessore umano e morale di Luciano unito ad una grande voglia di conoscere il mondo.
Quattro grandi viaggi : Bangladesh, Hong Kong e Cina, Uzbechiztan,Repubbliche Baltiche.
Quattro grandi viaggi : Bangladesh, Hong Kong e Cina, Uzbechiztan,Repubbliche Baltiche.La tua voglia di conoscere si è subito incontrata con tutta la comitiva e notavo la tua capacità di dialogare con tutti come se li conoscessi da tempo. Sono state settimane arricchenti che ci hanno dato la possibilità nei nostri incontri di rivivere ciò che avevamo visto , soprattutto il dramma del Bangladesh.
La tua dipartita mi ha colto di sorpresa. Gli amici che partono così ti scuotono nel profondo . Ho pensato ai tuoi figli, a Fiorella ,a tutta quella grande famiglia. Di te ricorderò quel sorriso , quella grande capacità nonostante tutto di essere ottimista. Sarai sempre presente nella mia preghiera . "Luciano,Luciano..." ecco la tua risposta : il sorriso.
Quanti bei ricordi ho di Luciano, ricordi che non dimenticherò mai.
Ci trovavamo ogni tanto di sera a cena con lui, Fiorella e mio marito Virginio, davanti ad un piatto di spaghetti alle vongole (su richiesta di Fiorella), anche se Luciano avrebbe preferito di gran lunga una bella trippa o salamelle con polenta.
Dopo cena si giocava a carte: partita all’ultimo sangue perché c’era in palio un viaggio (sempre lo stesso, che non abbiamo mai fatto) e noi due donne non volevamo perdere.
In effetti tra me e Fiorella c’era un’intesa eccezionale e tra strizzate d’occhi e pedatine riuscivamo sempre a battere i nostri mariti.
Quando Luciano si accorgeva delle nostre manovre non sempre ortodosse, si infuriava con Fiorella, la quale, tranquilla, seria e con la faccia da innocentina, si difendeva dicendo che erano tutte calunnie.
Mi ricordo quando siamo andati tutti insieme a Honolulu a trovare mia figlia Claudia.
Fiorella in viaggio indossava una giacca a vento come se dovesse recarsi al Polo Nord e ai piedi gli infradito da spiaggia. Luciano era più “normale” ed era lui che, parlando inglese, ci indicava e spiegava tutto ciò che ci occorreva sapere.
Bei tempi e bella la loro compagnia!
Ora ci rimangono i ricordi che, per fortuna, non ci abbandonano mai.
Caro Luciano, ancora non ci capacitiamo come tu non possa più essere tra noi. Incontrarti per un caffè o una chiacchierata era sempre piacevole stare in tua compagnia. Avevi sempre la battuta pronta e sapevi farci sorridere.
Alessia ancora si ricorda delle partite a carte .... e chi lo può dimenticare .... quante risate ....
Vogliamo ricordati così Luciano, per la tua simpatia, schiettezza, e semplicità.
Anche se ogni volta che torneremo a Castione, la tua mancanza sarà ancora più viva.
Fai buon viaggio!!!
Pierangelo, Simona e Alessia
Caro zio, te ne sei andato così, all'improvviso e così mi è rimasta la tristezza per non averti potuto nemmeno un:"Grazie zio"per ogni volta che ci sei stato vicino. Te lo dico oggi sperando che il mio ringraziamento, possa arrivarti dovunque tu sia. E poi ti mando i miei abbondantissimi tre baci, che ogni volta che ti salutavo, già dopo il primo, cominciavi a fermarmi dicendomi:" Basta, basta"con quell'aria severa nello sguardo, uguale al mio papà. Ci mancherai zio.,ma continueremo a portarti con noi.Ti abbraccio.
Luciano lo conoscevo da sempre, io più giovane ma lui un amministratore di lungo corso con il Sindaco Tomaso Tomasoni.
Ho avuto modo di conoscerlo meglio quando fu eletto Sindaco per la prima volta. Mio papà Natale era un suo amico ed un suo sostenitore. Ricordo, dopo che il Consiglio Comunale lo ebbe eletto Sindaco, di essere andato con tanti altri al bar "4 scalini" a festeggiare la sua elezione. Dopo pochi mesi venni eletto presidente della Commissione della Biblioteca, ed ebbi modo di conoscere meglio il Sindaco Luciano.
Luciano sapeva ascoltare. Ora so quanto un Sindaco possa essere impegnato ed avere tanti problemi per la testa. A quel tempo ricordo che spesso lo aspettavo il sabato fuori dal suo ufficio per presentargli le iniziative culturale che ci sarebbe piaciuto fare. Luciano ascoltava con attenzione e sempre incoraggiava a continuare.
Era una persona curiosa, aperto alla cultura, amante della storia locale, della storia della nostra gente. Era attento alle tradizioni, gli piaceva riscoprirle e comprenderne la storia.
Di lui, noi allora giovani contestatori, apprezzavamo il fatto che fosse una persona con cui ci si poteva confrontare, con cui si poteva discutere. Ma era difficile litigare, lui era un uomo di mediazione e di ascolto.
Luciano era un vero democristiano, nel senso bello del termine. Era un uomo del popolo, un uomo che amava stare tra la gente, che ancora si recava a lavorare a Bergamo, in Banca, prendendo il pulmann tutte le mattine.
A me questa cosa aveva fatto un grande effetto. Un Sindaco, un bancario, che ogni mattina faceva il pendolare in pulmann da Castione a Bergamo!
Oggi questo fatto fa sorridere, ma negli anni '80 non era affatto scontato.
Quando venni eletto Sindaco nel 1997 mi capitava spesso di confrontarmi con due miei predecessori di cui avevo stimo profonda: il Sindaco Tomaso ed il Sindaco Luciano.
Ero curioso di capire il perchè fossero state fatte determinate scelte, perchè si era deciso di sventrare l'abitato di Castione, perchè si era edificato in modo così massiccio, perchè la scelta del villaggio in quota al monte Pora, perchè era stato spostato l'asse commerciale a Dorga....
Mi hanno sempre ascoltato e spiegato, mi hanno sempre sopportato e supportato.
Erano amici che stimavo molto e sono sempre stato onorato di questa amicizia
Con Luciano anche in questi periodi mi confrontavo volentieri tutte le volte che ci incrociavamo in paese. Lui era una persona molto aperta, attenta alle tendenze del turismo, attenta ai bisogni della nostra gente.
Quando la dottoressa Flora mi ha comunicato che Luciano era ammalato, ho pensato e sperato fosse una cosa da poco, che si sarebbe ripreso.
Ricordo con dolore la telefonata di Flora in cui mi comunicava che Luciano era morto.
Ricordo con dolore le sue esequie, il senso di solitudine e dolore che mi ha attanagliato, il dolore composto negli occhi di sua moglie e dei suoi figli, la partecipazione della gente che non poteva essere presente
Per me le sue esequie sono state il momento più brutto e doloroso di tutto questo periodo, un momento che mi ha scosso profondamente e che non potrò mai dimenticare
Però voglio ricordarlo sorridente, ottimista, allegro, come lui era sempre.
E mi striingo forte alla dottoressa Flora ed ai suoi figli. Quello che Luciano ci ha lasciato non lo dimenticheremo. Che la terra ti sia lieve Luciano.
Cara Fiorella, caro Francesco, Caro Armando. Vi scrivo con le lacrime agli occhi e con il cuore a pezzi. Nulla, forse, rispetto al vostro dolore, ma credetemi: oggi per me va in paradiso una persona che, come tutti voi, occupa un posto importante nella sfera dei miei affetti. Purtroppo, al dolore per la morte del mio caro Zio Luciano (l'ho sempre chiamato così) si somma quello di non potervi essere realmente vicino in questo triste momento.
Desidero che sappiate che tutti noi, io, Orietta, Giulia e Andrea, ci stringiamo intorno a voi in un forte abbraccio.
Vi vogliamo tanto bene. Preghiamo per lui, preghiamo per voi e preghiamo per noi con voi
ROBERTO e ORIETTA