COMOTTI BENEDETTO
Gorle, 26 marzo 2020
Attoniti e con profonda tristezza, PINUCCIA, GIULIA con ANDREW e BIANCA,SANDRA con UMBERTO, FEDERICA con IACOPO e VALENTINA
Pioniere in Ematologia
«Te
ne sei andato in silenzio. Poteva esserci ancora tanta vita, tanta gioia, tanto
affetto attorno a te e invece, pur battendoti da leone quale eri nella vita, ti
sei dovuto arrendere». Sono le parole, cariche di bene e di commozione, che i
familiari hanno dedicato a Benedetto Comotti, da molti chiamato affettuosamente
«Tino», medico del quartiere Baio, a Gorle, annunciandone la scomparsa. Aveva
75 anni. Un professionista di primo piano Benedetto Comotti, specializzato in
Ematologia. Laureatosi in Medicina a pieni voti, aveva iniziato la sua carriera
agli ex Ospedali Riuniti nel reparto di Ematologia diretto dal professor
Tiziano Barbui. La sua particolare dedizione a favore della medicina e il modo
di rapportarsi con i pazienti gli avevano procurato in breve tempo unanime
forme di stima e di considerazione. Il cammino professionale lo ha visto
impegnato anche in altri ruoli: in uno studio associato in via Torino e, dal
2002 al 2013, è stato consulente all’Humanitas Gavazzeni. Nicola Gaffuri,
responsabile dell’Unità operativa di gastroenterologia della stessa Gavazzeni
lo ricorda così: «Un collega adorabile e gentile, che ammiravo per le tante
qualità. Un vanto, e lo dico senza retorica, averlo potuto conoscere». Un
medico che univa all’ampia cultura e alla grande professionalità, la capacità
di entrare in empatia con i pazienti e i loro parenti. Anche se, da bergamasco
doc, andava al sodo senza fronzoli o giri di parole. Appassionato di sport e
tifoso atalantino, è stato tra i primi, per oltre un decennio, a prestare
servizio da volontario al Pronto soccorso dello stadio durante le gare di
campionato dell’Atalanta. Distinguendosi anche in questo ambito, come conferma
il responsabile del servizio Gino Rizzoli: «Era una persona dallo spessore
umano immenso. Ha brillato, anche per la disponibilità e per le rigorose
decisioni che, quando serviva, sapeva prendere senza tentennamenti». Lascia
«attoniti e con profonda tristezza» Pinuccia, Giulia con Andrew e Bianca,
Sandra con Umberto, Federica con Iacopo e Valentina.